Foto da: Lentepubblica
Tragedia di Calenzano:
cinque operai perdono la vita in un grave incidente sul lavoro
Calenzano – Una tragedia ha colpito lo stabilimento dell'ENI a Calenzano, dove cinque operai hanno tragicamente perso la vita a seguito di un infortunio sul lavoro. L'incidente, avvenuto durante operazioni di manutenzione, ha sollevato un’ondata di indignazione e preoccupazione riguardo alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Secondo il d.P.R. n. 1124 del 30 giugno 1965, un infortunio sul lavoro è definito come “tutti i casi di infortunio avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro”. Questo drammatico episodio evidenzia le conseguenze devastanti che un incidente può avere, non solo in termini di vite perdute, ma anche per le famiglie e le comunità coinvolte.
Le autorità competenti, tra cui l'INAIL e l'ASL, hanno avviato un'indagine per chiarire le circostanze dell'incidente e verificare eventuali violazioni delle normative di sicurezza, tra cui il D.Lgs. 81/2008 e il D.Lgs. 106/2009, che stabiliscono misure di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro.
In risposta all'incidente, la direzione dell'ENI ha dichiarato di essere profondamente colpita dalla tragedia e si è impegnata a collaborare con le indagini per fare chiarezza. L'azienda ha sottolineato l'importanza di adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori, compreso l'aggiornamento delle procedure operative e l'intensificazione della formazione per i dipendenti.
Questo tragico evento mette in luce la necessità di una cultura della sicurezza all'interno delle aziende, dove ogni lavoratore deve sentirsi responsabile per la propria sicurezza e quella dei colleghi. La comunità locale e i sindacati hanno espresso la loro solidarietà alle famiglie delle vittime, chiedendo che si faccia luce sulle cause dell'incidente e che vengano adottate misure efficaci per prevenire futuri eventi simili.
La perdita di cinque vite umane in un incidente sul lavoro dovrebbe servire da monito per tutte le aziende, affinché si impegnino con determinazione a garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto.
Dott. Fabio Castaldi
AW-16775592136
Ciittadinanza si acquista automaticamente:
La cittadinanza può essere concessa anche nel caso in cui lo straniero abbia reso eminenti servizi all’Italia, o nel caso in cui intercorra un eccezionale interesse dello Stato.
La cittadinanza si può invece richiedere:
La cittadinanza per nascita sul territorio italiano da genitori stranieri
L’art. 4, comma 2, della Legge n. 91/92 stabilisce che gli stranieri nati in Italia possono acquistare la
cittadinanza italiana se hanno risieduto nel territorio nazionale legalmente e senza interruzioni fino al compimento della maggiore età. La dichiarazione si presenta direttamente presso il
proprio Comune di residenza che, nei sei mesi precedenti al compimento dei diciotto anni, deve comunicare all’interessato che, entro il termine di un anno dal compimento della maggiore età, può
presentare dichiarazione di voler acquisire la cittadinanza. Se il Comune di residenza non fornisce tale informazione, il neo maggiorenne potrà formalizzare la richiesta anche dopo il compimento
dei 19 anni. In questa specifica ipotesi di “Ius soli” non è richiesto il soddisfacimento né del requisito reddituale né di quello penale.
La cittadinanza per matrimonio/unione civile
L’art. 5 della Legge n. 91/92 prevede che il cittadino, straniero o apolide, coniugato con cittadino/a italiano/a può acquistare la
cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio o unione civile, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se
residente all'estero qualora, al momento dell'adozione del decreto di concessione della cittadinanza, non sia intervenuto lo scioglimento, l'annullamento o la cessazione degli effetti civili del
matrimonio e non sussista la separazione personale dei coniugi. Nel caso ci siano dei figli, nati o adottati dalla coppia, i termini previsti si riducono della metà.
Per presentare la domanda di cittadinanza in questa ipotesi è necessario attestare la conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello B1; non è invece richiesto alcun requisito reddituale.
La cittadinanza per residenza
La legge prevede diversi termini di residenza a seconda delle varie ipotesi ed impone obbligatoriamente che la residenza sia legale (regolare
permesso di soggiorno e continuità dell’iscrizione anagrafica), ininterrotta ed attuale fino alla conclusione della procedura di concessione della cittadinanza.
Può richiedere la cittadinanza per residenza:
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